Il Rapporto Cna: sull’isola il “Total Tax Rate” al 53,1%, sopra la media nazionale. Per le aziende di Agrigento il “Tax Free Day” arriva il 28 luglio
In Sicilia le Piccole e Medie Imprese pagano più tributi rispetto alla media nazionale, mentre Agrigento è la città maglia nera, ovvero quella in cui le PMI pagano di più in assoluto in Italia. È quanto emerge dal Rapporto “Comune che vai fisco che trovi”, elaborato dall’Osservatorio sulla tassazione delle piccole imprese del Dipartimento politiche fiscali e societarie di Cna, e presentato stamani a Palermo da Cna Sicilia, presso la Sala Mattarella del Palazzo dei Normanni.
I dati nazionali e regionali a confronto
Il Rapporto, giunto alla settima edizione, analizza il “Total Tax Rate” (l’incidenza di tutte le tasse e i contributi sul reddito d’impresa) e il “Tax Free Day” (il giorno dell’anno a partire dal quale si inizia a guadagnare per sé). Nel 2024 in Sicilia il Total Tax Rate è pari al 53,1%, al di sopra della media nazionale del 52,3%. Il Tax Free Day per le imprese dell’isola si colloca al 12 luglio. Ciò significa che le aziende siciliane hanno pagato in media lo 0.8% in più rispetto alle altre imprese italiane e utilizzato gli utili generati dall’1 gennaio al 12 luglio solo per pagare i tributi.
La classifica dei capoluoghi: Agrigento prima in Italia
Scendendo nel dettaglio dei capoluoghi, Agrigento detiene il primato italiano di tassazione più alta, con un Total Tax Rate del 57,4% e un Tax Free Day che slitta al 28 luglio. Uno scarto di 11,1 punti in più rispetto a Bolzano, il capoluogo con il più basso Total Tax Rate, pari al 46,3%. Al di sopra della media nazionale anche Catania (54,9%, Tax Free Day 19 luglio), Messina (53,9%, Tax Free Day 15 luglio), Trapani (52,7%, Tax Free Day 11 luglio), Siracusa e Caltanissetta (52,4%, Tax Free Day 10 luglio). Sotto la media nazionale, invece, si posizionano Enna (50,9%, Tax Free Day 4 luglio), Palermo (51,7%, Tax Free Day 7 luglio) e Ragusa (51,9%, Tax Free Day 8 luglio).
“Sono stato dentro le istituzioni del Comune di Partinico – dice Mimmo Provenzano, presidente di CNA Palermo – e posso affermare con chiarezza che il sistema amministrativo locale vive oggi sull’orlo del collasso. La situazione è il risultato di anni di piani industriali fallimentari basti pensare alla gestione della raccolta differenziata che hanno generato inefficienze, sprechi e mancanza di visione. È giunto il momento di proporre un cambio di paradigma. Come CNA Palermo, crediamo che solo attraverso un osservatorio permanente con le imprese del territorio si possano individuare soluzioni concrete. Le nostre imprese conoscono il territorio, hanno competenze, sanno costruire business plan sostenibili e cash flow adeguati. La proposta è chiara: attivare un dialogo costante con Governo nazionale, Regione e Comuni, portando sul tavolo idee praticabili, programmazione seria e progetti cantierabili. Solo così si potrà avviare una vera riforma della macchina comunale, orientata allo sviluppo economico e sociale”.